
Nota Biografica
Il gabbiano che divenne una fenice
La forza del mito nel potere della trasformazione
PREFAZIONE
Tutti ricordiamo la storia del Gabbiano Jonathan Livingston, di come un gabbiano tra molti, moltissimi, ebbe il coraggio e la forza di elevarsi al di sopra delle abitudini e convinzioni del suo tempo e del proprio stormo di appartenenza. In merito ad un immaginifico proseguimento del racconto di Richard Bach, nella visione esoterica di Vincenzo Diego Albani, una visione quindi svincolata dalla superficialità e dagli "automatismi del modo di interpretare ordinario" , e alla quale ho l'onore di partecipare almeno sul piano teoretico e sentimentale, Jonathan continuò il suo viaggio non più come gabbiano, in quanto quella forma, quel veicolo, per quanto lo abbia supportato fino ad un certo punto lungo le sue ascese sempre più alte, non era più adatta al volo di quelle nuove atmosfere, lasciando il posto ad una nuova trasformazione in una forma più consona alle sue nuove consapevolezze frutto delle sfide affrontante proprio come gabbiano; parlo della mistica e leggendaria forma della Fenice. Ed è proprio in questi termini simbolici ricchi di significati pedagogici e spirituali che ho sempre visto il mio caro cugino Diego affrontare le sfide della sua vita.
Adottare il suo metodo di viaggio e di esplorazione e raccogliere la sua eredità culturale, il suo prezioso insegnamento veicolo di sublimi concetti di etica ed estetica mi è per ora irraggiungibile, ma seguire il suo volo da terra, seppur aggrappato ancora ai miei condizionamenti sociali e familiari, mi illumina di immenso e mi regala il sogno di poter un giorno aprire anche io le ali come un gabbiano che si ribella alle proprie paure e ipocrisie, arricchito e spronato da quello stesso intuito, coraggio e ardore che ha contraddistinto la vita di Diego, doti senza le quali è impossibile incarnare il significato di "essere umano" nè tanto meno imparare a volare e soprattutto a rinascere come solo una Fenice sa fare.
Con profonda stima e riconoscenza al mio primo e più importante maestro di vita.
Omar Caccia - Musicista, Web Designer e Docente di Fisica e Matematica. (Laureato in Fisica all'Università Bicocca di Milano e diplomato presso il Conservatorio di Musica di Buenos Aires)
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
L'Infanzia
Vincenzo Cervara, in arte Vincenzo Diego Albani, nasce orfano a Milano nell'agosto del 1978, in condizioni critiche di salute. Viene affidato subito alle suore dell'Istituto San Vincenzo, dove verrà adottato 9 mesi dopo da una coppia che non poteva avere figli: lui toscano, lei siciliana, entrambi infermieri ma solo lei per vocazione.
A causa di una cattiva età gestazionale della madre biologica e di un parto podalico e prematuro di 8 settimane, Vincenzo nasce con un leggero ritardo cognitivo e malformazioni alle caviglie, alla mandibola, all'apparato urinario, ai polmoni e al busto.
Questi problemi sono di difficile soluzione e all'età di tre anni, per evitare un rischioso intervento chirurgico alle caviglie Vincenzo deve portare a tempo indeterminato pesanti scarpe ortopediche e affrontare continue sessioni di fisioterapia correttiva.
Gli altri due interventi importanti (mandibola e apparato urinario) vengono rimandati alla maggiore età ma Vincenzo una volta adulto sceglierà di non rischiare interventi così delicati affidandosi solo a terapie correttive.
Queste complicanze fisiche, unitamente ad altre invalidità non menzionate che appariranno nel tempo, ostacolano incisivamente la vita di Vincenzo, il quale però non si lascia abbattere da questi limiti e impara a resistere e a combatterli per limitarne i costanti dolori e i sempre maggiori disagi. Vincenzo durante il suo sviluppo infantile e adolescenziale farà del suo meglio per essere alla pari dei suoi coetanei, lottando continuamente contro la discriminazione e i relativi atti di bullismo compiuti da alcuni familiari e soprattutto da molti coetanei e maggiori di età.
Vive i primi anni di vita con la famiglia adottiva tra la Toscana e la Brianza, per poi stabilirsi definitivamente ad Erba nella provincia di Como, dove però i genitori, dopo anni di violenze da parte del padre sulla moglie e sul bambino, inizieranno una tremenda disputa che culminerà in un doloroso divorzio: oltre a ciò e per tutta l'infanzia e i primi anni di adolescenza, Vincenzo subirà l'atmosfera conflittuale di una lotta sfibrante tra i suoi due genitori impegnati in un'estenuante causa civile per la spartizione di beni immobili: colloqui, sentenze e ricorsi interminabili che dureranno per ben 14 anni, fino alla morte della madre.
Nel 1996 a soli 17 anni, dopo essersi ripreso da un incidente in moto che lo ha impegnato in una lunga e dolorosa convalescenza, vede la madre morire dopo averla assistita con l'aiuto dei parenti per 4 terribili anni durante una invalidante ischemia cerebrale che la costringe inferma su di una carrozzina e un tumore che la obbliga a numerosi trattamenti farmacologici e chirurgici. in questo oceano di sofferenza e disorientamento fa una scelta che rimpiangerà negli anni a venire. Sedici mesi dopo la dipartita della madre, abbandona la scuola di musica dove si stava formando già da qualche anno per prepararsi all'esame d'ingresso al Conservatorio di Como e specializzarsi in quello strumento che tanto amava, il pianoforte.
Vincenzo è un ragazzino empatico, generoso e curioso, dotato di una qualità decisamente non comune; è estremamente vivace e socievole ma allo stesso tempo introspettivo e riflessivo. E' attratto dal mito, dalle leggende popolari e dai libri, soprattutto dalla letteratura antica e religiosa, dove (ripeterà spesso) sono racchiusi importanti segreti di non facile decifrazione. Trascorre i primi anni della sua infanzia ed educazione lontano dalla madre sempre impegnata tra lavoro, tribunali e problemi di salute.
Il contatto con la vita religiosa della comunità
Passa la maggior parte del tempo nella casa degli zii, a due passi dal contesto parrocchiale di Arcellasco, storica prima sede di Radio Maria, circondata da rigogliose colline, montagne, fiumi e laghi. In questo paesaggio bucolico conosce Don Bassano Pirovano, con il quale instaura un sincero e profondo rapporto di amicizia che durerà fino ai giorni nostri. Qui nel contesto ecclesiastico di Arcellasco, sede storica di quella che da li a poco sarebbe divenuta la più famosa e diffusa radio al mondo, viene non solo coinvolto nei programmi radiofonici in diretta insieme ad altri bambini, ma anche seguito e indirizzato all'approfondimento teologico direttamente da Don Mario Galbiati, Fondatore e Direttore di Radio Maria. Vincenzo segue Don Mario come mentore fino ai suoi 13 anni e da lui riceverà tutti i sacramenti cristiani fino alla cresima. Nel 1992 seppur arricchito profondamente dal suo rapporto con Don Mario e con Don Bassano, rinuncia al percorso ecclesiastico al quale si stava indirizzando, preferendo un'altra via in nome di una maggiore indipendenza creativa ed esperienziale, arricchendo così negli anni a seguire il suo interesse per la religione e il mondo antico includendo altre culture e discipline. Di Don Bassano ricorderà la sua spontaneità, le sue battute e le risate insieme durante il servizio di volontariato, e di Don Mario invece custodirà gli importanti insegnamenti escatologici e il suo costante invito alla preghiera mariana, a cui Vincenzo non rinuncerà mai.
Il contatto con l'esoterismo
All'interno delle mura domestiche con sua madre o con i suoi zii, oltre a studiare incessantemente ogni libro che trova in casa come ad esempio i libri di medicina e di religione cristiana, è solito divertirsi con le carte da gioco dello zio e con i tarocchi della zia. In quel periodo entra in contatto con Renata, una medium famosa di Como di quegli anni. Questo incontro lo influenza moltissimo a tal punto da spingersi alla scoperta di un nuovo e difficile mondo, quello dell'esoterismo. All'età di 13 anni riceve dalla sua nuova mentore l'iniziazione al mondo medianico e alle arti divinatorie. Da qui in poi affiancherà le sue letture religiose a quelle esoteriche che scoprirà essersi già intrecciate durante il loro parallelo sviluppo nel corso della storia secolare. Negli anni a seguire si affezionerà in particolar modo a personaggi come Cagliostro, Gustavo Rol, Julius Evola e René Guenòn. Di lui Renata dirà: " Il ragazzino ha fame di conoscenza, è al contempo intuitivo e razionale, e la sua capacità medianica è precoce. (...) Diego è un'anima antica, perciò rara e ha molto da donare agli altri". Vincenzo fino ai suoi 22 anni sperimenta e approfondisce in profondità queste sue nuove conoscenze fino a rimanerne troppo coinvolto, decidendo così di rimandarne la pratica e lo studio ad un'età più matura. Perderà i contatti con Renata poco dopo i suoi diciott'anni e da lì a poco verrà rapito dal desiderio di viaggiare per il mondo.
L'adolescenza
Contemporaneamente dai suoi 12 anni in poi subisce gravi atti di bullismo che aumenteranno sempre di più fino a quando riuscirà a porvi fine verso i suoi 20 anni, manifestando una progressiva fiducia in se stesso e reagendo al problema con sempre maggiore astuzia e intelligenza, non potendo certo contare sulla sua forza e resistenza fisica, poichè era gracile, costantemente sotto peso e in equilibrio precario su due caviglie malformate da una grave pronazione. Questa dolorosa e lunga esperienza di bullismo, unitamente ai suoi problemi famigliari e di salute, ha segnato radicalmente lo sviluppo psicologico di Vincenzo, temprando il suo carattere e spronandolo a sviluppare resilienza e saggezza.
Parliamo adesso di quel suo passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza, quando cambiano i ritmi delle stagioni interiori, i luoghi e le circostanze. Vincenzo che prima amava perdersi nei boschi e nelle campagne, costeggiando fiumi e laghi per scovare nuovi corsi d'acqua dove mettere alla prova le sue abilità come pescatore, adesso si lascia trasportare da compagnie poco virtuose, dove cominciano i primi guai, e dove poco dopo le cose si faranno pesanti e a causa delle grandi piaghe sociali tipiche di quegli anni, perderà numerosi amici per incidenti stradali, gioco d'azzardo, alcol e droga. Lui stesso, prima di diventare un punto di riferimento psicologico e spirituale (a volte anche economico) per alcuni amici, si lascia prendere dall'ebrezza della ribellione e della trasgressione, si invischia in alcune attività malsane, tra cui bische clandestine con persone molto più grandi di lui e pericolose gare di velocità in moto e auto, situazioni in cui molte volte rischierà la vita o nelle quali perderà cari amici. Tuttavia Vincenzo è un ragazzo speciale: non vi è contesto dal quale non colga l'essenza. Proprio in questi anni di follia adolescenziale scopre di essere un maestro a carte e a biliardo, al punto da non trovare nessuno in città in grado di batterlo, nemmeno tra gli adulti. A Erba e dintorni diventa famoso come Asso (dall'omonimo film con Adriana Celentano) e con molti altri soprannomi soprattutto denigratori. Quella degli anni '90 era un'epoca leggendaria, la società italiana viveva ancora dei fasti precedenti ed era proiettata verso il post umanesimo degli anni 2000. Vincenzo è consapevole di tutto ciò e vuole vivere ogni cambiamento con spirito creativo.
La prima cotta
A soli 14 anni vive la sua prima seria esperienza amorosa con la bellissima Antonella, una ragazzina di un anno più giovane, con cui condivide nove mesi di avventure. Antonella lascia Vincenzo bruscamente e questo provoca il lui un dolore insopportabile. Nella sua continua introspezione si accorge che questo dolore ha una natura diversa e lo porta ad esplorare questa dimensione nuova fatta di romanticismo e nostalgica separazione. Inizia così a scrivere poesie, aforismi e racconti di rara sensibilità.
La formazione
Terminata le scuole medie vorrebbe frequentare il liceo classico ma la situazione familiare non glielo consente. Non potendo contare sul sostegno materiale, affettivo e psicologico della famiglia, necessario per affrontare con serenità qualsiasi percorso scolastico, decide di entrare nel mondo del lavoro, senza tuttavia rinunciare alle sue passioni e vocazioni.
Infatti continua a studiare come autodidatta comprando libri o approfittando della stupenda Biblioteca di Erba. Intuendo l'importanza della presenza fisica di un insegnate o un maestro con il quale confrontarsi, cerca sempre di frequentare esperti di settore, dai quali riceverà preziosissime lezioni. Gli adulti coi quali entra in contatto si meravigliano per le profonde domande di un ragazzino cosi curioso e cercano di aiutarlo nelle sue precoci indagini intellettuali anche se a volte non reggono l'incessante pressione con la quale Vincenzo cerca risposte.
Una di queste relazioni istruttive, forse la più determinante in giovane età, è quella che gli viene offerta (ma non regalata), da Michele, il padre di Silvia, la sua fidanzata di quegli anni. Ragazza con la quale vive un intenso rapporto affettivo per ben 12 anni, fino ai suoi 29 anni. Una storia d'amore d'altri tempi, corollata da una dolcezza e tenacia incredibile. Con Silvia condivide molto, tra cui l'amarezza e la frustrazione di un aborto obbligato dalle rispettive famiglie per via della loro precoce età; erano entrambi molto giovani e inesperti ed evidentemente non era il loro destino, come ripeteva spesso Patrizia la madre di lei, che guarda caso praticava la telescrittura e si dilettava in arti divinatorie. Si anche lei aveva a che fare con il mondo medianico. Il padre di Silvia, Michele, invece era un ex seminarista che dopo aver rinunciato al percorso clericale guarda caso proprio come Vincenzo seppur ad età differenti, si dedicò allo studio di psicologia della comunicazione applicata al mondo dell'arte e dello spettacolo. In pratica lui era un manager di successo e lavorava nella Milano dei vip e per fortuna non solo permise a Vincenzo di "rubargli il mestiere" ma lo invitò esplicitamente a farlo. Un giorno gli disse queste parole "Io non ti insegnerò mai nulla ma ti lascerò la possibilità di prendere tutto ciò che sarai in grado di rubare". Ogni vero esperto di psicologia comprende benissimo il valore educativo di questa tecnica. In pratica era il modello di apprendimento tipico della vecchia scuola, quella sana e seria del '900. Non a caso Pablo Picasso diceva di se " io non copio, rubo."
Ed è cosi che il ragazzino, oramai maggiorenne, con grande abilità e costante impegno impara i segreti del linguaggio non verbale, la scienza della comunicazione e del management, un inestimabile sapere teorico-pratico che qualche anno dopo sperimenta sul campo applicandolo in diverse iniziative professionali.
Di Michele ricorderà ogni insegnamento e forse il più semplice e anche il più difficile da applicare era proprio questo: " La società è fatta per lo più da persone che per paura di conoscere se stesse e il mondo in cui vivono cercano diverse forme di autoipnosi e accettano diverse forme di condizionamento esterno come fosse normale farlo. Quindi la cosa più ardua nella vita è imparare a non ingannare se stessi e nella misura in cui riuscirai a farlo, sarai immune dai condizionamenti e potrai conoscere davvero te stesso e di conseguenza anche gli altri". Vincenzo sente la risonanza di questo insegnamento (conosci te stesso - Adelfi IV secolo a.C.) come fondamento in tutte le culture e filosofie che approfondisce durante i suoi studi, dalla filosofia greca a quella cinese, da quella sciamanica a quella vedica e buddhista, ma anche nella letteratura di casa nostra, grazie alla narrativa di Carlo Collodi, e alla saggistica di Piero Martinetti e Pier Paolo Pasolini, solo per citare alcuni personaggi a cui è tutt'ora particolarmente affezionato.
Ma le sorprese lungo il cammino non terminano qui, e come sappiamo bene, la legge di attrazione fa in modo che ogni subconscio attragga ciò che più desidera e giusto per citare alcuni esempi rilevanti, altri quattro incontri arricchiranno in modo esponenziale l'educazione di Vincenzo, quello avvenuto nel 2003 con il Prof. Marco, insegnante di psicologia e filosofie vediche, quello del 2006 con Vito, monaco Visnuita ed esperto di filosofie e lingue medio-orientali, quello del 2009 con Mustafa, pedagogo ed esoterista islamico di corrente Sufista, e quello del 2012 con Lorella, giornalista, filologa e teosofa. Vincenzo che si sente nutrire profondamente dalla magia di certi incontri, non può scordare le parole di Michele, quando quasi un decennio prima gli ripeteva "La cosa più straordinaria lungo il cammino della vita, non sono solo gli incontri che fai ma anche e soprattutto il modo in cui reagisci ad essi". E cosi Vincenzo che era solito voler far proprio, e non solo tramite i libri, ogni forma di sapere con cui entrava in contatto, stava crescendo arricchito da un vastissimo patrimonio intellettuale e culturale, che lo avrebbe ispirato e sostenuto per tutta la sua vita.
Da sottolineare che poco dopo aver aggiunto la maggiore età iniziano a manifestarsi nuovi sintomi inerenti ai suoi problemi di salute dovuti a patologie autoimmuni probabilmente ereditarie e siccome al destino non manca il senso dell'umorismo, è proprio in questo periodo di consapevolezza dei suoi limiti fisici che comincia la ricerca dei suoi genitori biologici. Essa durerà 24 anni e sarà colma di ostacoli e colpi di scena.
Torniamo a sbirciare indietro nel tempo; dal 1993 al 1998 dopo le sue primissime e molteplici esperienze lavorative adolescenziali come pescatore, cartomante, parrucchiere, commesso, manovale, falegname, magazziniere e dimostratore di strumenti musicali nei negozi (all'epoca era usanza avere un ragazzo/ragazza giovane che mostrasse gli strumenti musicali) capì che avrebbe dovuto crearsi il suo lavoro su misura, in base alle sue profonde aspirazioni e necessità fisiologiche. E fu cosi che per "caso" grazie al suggerimento di una amica, nel febbraio del 1999 rispose ad un annuncio sul giornale che offriva lavoro indipendente, e anche grazie all'educazione ricevuta dal padre della sua ragazza, si lanciò in questa nuova avventura che aprì la porta alla sua carriera di aspirante manager partendo dal primo gradino, proprio come venditore di libri. Capì subito che la strada del commercio e dell'editoria gli avrebbero aperto un mondo a lui affine. C'era solo un problema, e come ogni problema andava risolto. Vincenzo soffriva fin da bambino di una grave forma di balbuzie, e consapevole del grande limite che esso costituiva, si fece forza per volerlo superare definitivamente. Fece la gavetta, e non fu certo facile, alternandosi come venditore porta porta, nelle fiere, nei banchetti fuori dalle chiese e nelle piazze. Ovviamente non si accontentava di vendere libri, voleva distribuire solo quelli che reputava più utili per l'evoluzione delle persone, quindi proponeva quelli di carattere storico-religioso, filosofico, artistico e antropologico. Molti di questi erano volumi pregiati, da collezione e di grande valore. E cosi dopo 2 anni di fortunata gavetta, e avendo risolto il suo problema psicogeno, rifiuta ingenuamente dal direttivo della casa editrice per cui lavorava, il ruolo di capo aerea e rifiuta anche una posizione nello staff del suo mentore e probabile suocero Michele. Spinto dal desiderio di continuare ad auto affermarsi vuole rischiare un cammino completamente indipendente facendo il primo ardito passo da solo e come spesso accade è quello "più lungo della gamba". Come Icaro che vuole conquistare il sole, anche Vincenzo si brucia in un batter d'ali, anzi per fortuna si scotta solamente. Apre una società per la vendita di servizi e prodotti pubblicitari, insieme ad un amico con cui condivide viaggi e studi filosofici e dopo tre anni di sacrifici e preziosi esperimenti deve chiuderla e perderci una importante somma di denaro. Come è risaputo si impara meglio da una dolorosa sconfitta che da dieci brillanti vittorie e da questo primo fallimento lavorativo, all'età di 23 anni Vincenzo trae l'ennesima importante lezione di vita; bisogna aspettare che i frutti siano maturi, prima di coglierli. Dopo questa esperienza volle riunificarsi con il suo mentore Michele, e insieme ebbero importanti successi fino al momento in cui la situazione imponeva un cambio di paradigma. Due leader non potevano più stare insieme e si doveva decidere per chi avesse dovuto tenere lo "scettro" in azienda. Fu così che la magica coppia si divise definitivamente nel 2006, dopo una stimolante e intensa sfida all'ultimo contratto.
Ora per stringere i tempi di lettura, riassumiamo e sintetizziamo per date generiche.
Dal 1998 si avvicina come studioso autodidatta e ricercatore indipendente al monde dell'arte e dell'archeologia, e soprattutto a quello della filosofia greca, buddhista e vedica, inizia lo studio psicologico e antropologico di varie culture tra cui quella tolteca e indiana, e per confrontarsi e rapportarsi alla cultura moderna approfondisce anche la letteratura new age, soprattutto quella di influenza platonica e induista, si dedicherà anche alla frequentazione di vari seminari, corsi e viaggi esperienziali in Italia e all'estero. In questi anni si avvicina alle lingue antiche; il greco e il sanscrito. Successivamente sceglierà di approfondire maggiormente il sanscrito, che reputerà essere il linguaggio più vicino alla sua anima e nel quale sente di esprimersi al meglio.
Dal 1999 al 2005 collabora con Il Centro Culturale Cattolico di Cantù (Co) promuovendo progetti editoriali e solidali a favore dell'Istituto Serafico di Assisi. Dal 2001 al 2003 è stato partners aziendale per la ricerca e selezione dei candidati e del personale, per conto della Promicom S.r.l. di Desenzano del Garda (Bs), Società specializzata nella vendita e gestione di Franchising turistici. Nel 2004, dopo 6 anni di studi (mentre lavorava) consegue il diploma in Teologia e Filosofia indo-vedica presso l'Accademia di Scienze Tradizionali dell'India a Pisa, con la quale collaborerà in alcune occasioni per la diffusione della cultura dell'India Classica.
Dal 2004 si dedica al commercio d'arte contemporanea e diventa anche organizzatore di eventi, fondando giuridicamente nello stesso anno, con amici filosofi e artisti, l'Associazione di promozione artistico-culturale Centro Studi Artesia.
Dal 1999 al 2011 ha affiancato rinomati manager in diversi contesti imprenditoriali in diverse città Italiane, acquisendo e perfezionando un know how unico al mondo, grazie all'integrazione tra sapere tecnico-pratico acquisito nei contesti commerciali e dirigenziali e al sapere filosofico-esoterico acquisito nei suoi personali percorsi di studio.
Nel 2011 ottiene il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune e della Provincia di Como, grazie al quale idea, organizza e promuove un festival d'arte e musica presso il centro congressi del Grand Hotel di Como, evento che vede la partecipazione della Fondazione Giorgio Gaber, di numerosi giornalisti, esperti d'arte e di oltre 50 artisti professionisti provenienti da tutta Italia.
Dal 1999 al 2018 ha trascorso periodi monacali e di approfondimento spirituale in monasteri e templi in Italia e Spagna. In quegli stessi anni ha viaggiato per l'Italia, l'Europa, il Centro America e il Nord Africa, sempre alla ricerca di luoghi e persone meravigliose che potessero arricchirlo culturalmente e spiritualmente. Racconteremo i dettagli di questi magici luoghi e straordinari incontri nella biografia completa di Vincenzo.
Nell'aprile del 2012 a Parma in un monastero Benedettino riceve l'iniziazione alla meditazione e al sentiero spirituale nel culto di Arunachala, Tradizione Induista di Ramana Maharshi.
Dal 2016 al 2018 organizza gli ultimi eventi pubblici prima dell'epoca Covid.
Nel 2018 continua a lavorare ma peggiorano le sue condizioni di salute e sceglie di trasferirsi prima in Spagna, esattamente in Catalogna nella provincia di Tarragona, nella bellissima e pacifica località balneare di Altafulla e un anno dopo in provincia di Rimini sulle colline romagnole poco distante dalla Repubblica di San Marino, dove (apparentemente) trova un clima e un ambiente ancora più favorevoli alle sue condizioni fisiche.
Nei mesi di ottobre e novembre 2020 causa adozioni di norme mondiali di tutela salute pubblica che impongono lockdown generalizzati, vede svanire uno dei suoi programmi più belli; un festival di arte, musica e teatro dedicato a due grandi protagonisti italiani di fine '900, il cantautore Giorgio Gaber e il pittore Sandro Luporini. Un programma che gli costò non solo un anno di lavoro non remunerato ma anche una profonda delusione, in quanto aveva atteso per ben 8 anni prima di riproporre questo programma culturale al pubblico. Decise quindi, di interpretare questo avvenimento come l'ennesimo incoraggiamento per dedicarsi con più impegno alla vita interiore e al benessere del suo prossimo non più solo in termini intellettuali e ricreativi.
Nel gennaio del 2021 dopo aver sciolto Artesia, la storica Associazione no profit da lui fondata 17 anni prima, si dedica nuovamente al mondo editoriale ma questa volta decide di essere lui l'autore e il co-autore del materiale che pubblicherà e promuoverà. Partono cosi i preparativi per i primi due volumi della Collana Editoriale "Storia illustrata della Canzone Italiana" che realizza in collaborazione con rinomati artisti italiani e i due famosi musicologi e già noti scrittori: il Prof. Luca Bianchini e la Prof.ssa Anna Trombetta. Collana di cui si prevede la prima pubblicazione nella primavera 2023 e che Vincenzo vuole dedicare con gratitudine a sua madre, in onore al ricordo di lei quando gli cantava con spensieratezza le sue amate canzoni anni '50 e '60; rari momenti sereni che Vincenzo ricorda di sua madre.
A giugno 2021, dopo aver contratto il virus del Covid cinque mesi prima, le sue altalenanti condizioni di salute si aggravano drasticamente e smette di lavorare anche part time, fino a quando a fine dicembre rimane ulteriormente infettato dallo stesso virus in una forma molto violenta che perdura per oltre 40 giorni. Da quel momento in poi non riesce più ad essere efficiente e autonomo al 100 % a causa della sua storica patologia diventata sempre più invalidante, che intreccia problemi muscolari, cutanei. allergologici e alimentari e che non riesce più a contenere con le sue cure olistico-naturali. Questo concatenarsi di problemi è per lui la spinta decisiva per dedicarsi completamente ad attività spirituali e solidali.
Nel febbraio 2022 Fonda il Centro Studi Arthena, con il quale si dedica all'insegnamento tramite corsi e seminari per condividere pienamente con il suo prossimo quanto ha imparato nella sua intensa e profonda esperienza di vita.
A gennaio 2023 nonostante le sue difficili condizioni di salute, sente il bisogno di partire come volontario per aiutare i bambini talibè del Senegal, in collaborazione con una rinomata Onlus Italiana che opera in quelle zone da molti anni: La Maison des Enfants.
NB: Questa è solo una sintesi molto concisa della leggenda personale di Vincenzo Diego Albani, i dettagli e i capitoli più stupefacenti così come la maggior parte degli eventi e degli incontri più intriganti o discutibili sono presentati per intero e senza censure nella sua biografia completa che è in fase di realizzazione.
- Omar Caccia